SPETTACOLI
CHOPIN, LA STANZA ACCANTO Concerto/spettacolo conCINZIA BARTOLI, ENRICO BONAVERA Nel castello di Nohant il periodo del soggiorno estivo si è concluso. Le valigie sono già pronte per il ritorno a Parigi. Il Barone Maurice Dudevant, – appassionato all’arte quanto alla natura – ne è il proprietario; è stato sorpreso nottetempo, dall’arrivo anticipato degli “Inquilini invernali”. È ...
...continuaENRICO BONAVERA in IL VINO E SUO FIGLIO MONOLOGO PER CANTINE, AGRITURISMO, ENOTEC…
...continua“ARLECCHIN DELL’ONDA” si propone come uno spettacolo comico e al tempo stesso commovente, una divertita e amara riflessione sulle radici contraddittorie e le storie della nostra cultura mediterranea.
...continuaChi parla ed agisce è Alichino, un diavolo dei Malebranche che, inseguendo Dante e Virgilio, a suo dire colpevoli di aver fatto cadere lui e il suo compagno Calcabrina nella pece bollente, finisce fuori dall’ Inferno e si perde nel mondo dei vivi. Racconta così le sue peripezie, che l’hanno visto per otto secoli accompagnarsi a ...
...continuaOSEI BUDEI FRADEI è anche la risposta ad una sfida: oltre alla sua presenza nelle farse della Commedia dell’Arte e nelle commedie di Carlo Goldoni, Arlecchino ha ancora qualcosa da raccontare a noi del terzo millennio? la sua umanità archetipica può essere ancora a noi contemporanea?
...continuaLa storia di Picpus è quella di un uomo mediocre, in qualche modo sconosciuto, il cui naso sparisce e non intende tornare, nonostante egli si prodighi in ricerche affannose e tentativi di riconciliazione. Quel naso, che ha acquistato vita propria, si afferma nel mondo con tutte quelle qualità di ...
...continuaNato quasi per caso, con la volontà di presentare la Maschera e la Commedia in un modo non consueto, accostando scene tradizionali strutturate a una affabulazione a braccio’, si è trasformato a poco a poco in un affresco di alcune figure storiche della Commedia all’ Improvviso, attori che, ormai dimenticati, sono però stati le grandi ...
...continuaCanzoni senza terra… perché poi un attore prova a mettere radici dappertutto, ma in realtà è come uno zingaro, un emigrante perpetuo, un esule da sè stesso, che vive una inconfessata tragicomica dimensione di eterna melanconia, su cui non si può non sorridere.
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