ARLECCHINO SI PERDUTELE IUBIRI
ARLECCHINO SI PERDUTELE IUBIRI
(Arlecchino e l’amore perduto)
da un canovaccio seicentesco di Flaminio Scala
disteso in commedia da Enrico Bonavera
traduzione in romeno di Ioana Rufu
scene di Corina Gramosteanu
Maschere di Sarah Sartori
Prod: TEATRO EXCELSIOR – Bucarest – 2018
Lo spettacolo si presenta secondo lo stile tipico della Commedia dell’Arte: gli attori si presentano con azioni della loro vita quotidiana e rimangono presenti ai margini della scena durante tutto il tempo della performance.
La storia ha inizio da un presupposto ‘shakespeariano’: per sfuggire ai voleri dei genitori, due innamorati decidono di avvalersi di un elisir che finge la morte per mettere in atto i loro propositi di fuga d’amore.
Ma i tempi previsti non sono rispettati: la giovane si risveglia e fugge dal cimitero nella notte, dando vita ad una catena di equivoci e spaventi di cui è vittima, in particolare, Arlecchino, ma da cui non sono esenti l’Innamorato e i genitori stessi.
All’alba tutto si risolve e, come di consueto, tutto si conclude con le nozze.
Il lavoro sui personaggi tradizionali è stato in questo caso frutto di una reinvenzione personale degli attori, in una relazione creativa con il testo e con il regista/autore.
Lo spettacolo è attualmente in repertorio al Teatro Excelsior di Bucarest, che ne è stato il produttore.
THE GOOD HUMOURED LADIES
THE GOOD HUMOURED LADIES
(LE DONNE DI BUON UMORE)
di Carlo Goldoni
Adattamento di Enrico Bonavera
Prod: TANG SHU WING THEATRE STUDIO – Hong Kong – 2016
Seguendo sia la lezione della Commedia dell’Arte sia del Teatro Elisabettiano, la vicenda del testo goldoniano è agita all’interno di una vicenda parallela: il Direttore del teatro e gli attori principali della Compagnia originaria sono fuggiti con l’incasso. Difronte al pubblico già in sala, le maestranze – tecnici, impiegati etc. – decidono di andare comunque in scena sostituendosi al cast artistico e recitando “all’improvviso”.
In questo modo, su una scenografia costituita solo da una pedana, alcuni paraventi, sedie e due tavoli, in un divertente gioco di ‘teatro nel teatro’ in cui battute goldoniane si alternano a equivoci e lapsus, la storia, originalmente ambientata in un Carnevale del ‘700 veneziano, viene trasposta ai giorni nostri, in una serata di Halloween a Hong Kong.
Pur non seguendone le forme e i personaggi, lo spettacolo conserva tutto il divertimento e il gioco della Commedia all’Italiana.
Breve synapsis: due giovani cinesi si incontrano e stringono amicizia su un volo San Francisco/Hong Kong, di ritorno da studi universitari o da impegni commerciali e fanno piani per divertirsi nella nottata di festa. Ma devono fare i conti con il ‘morbino’ di un gruppo di ragazze: esse infatti decidono di divertirsi alle loro spalle e a qulle di una irresistibile zia ‘zitella’.
Pur nel rispetto del testo originale (traduzione in cantonese dalla versione inglese), nasce un tourbillon di ‘maschere/zombies’ in cui il gioco delle maschere si intreccia con l’inevitabile storia d’amore.
Alla fine, il successo della commedia, porterà alla riapertura del teatro.
LOST ANGELS
LOST ANGELS
Attori: Jannicke Stensnes e Paolo Martini
Regia: Enrico Bonavera
Tema ed idea: Enrico Bonavera ed ensemble
Costumi: Lill Roos, Kostymeloftet
Scenografia: Katrine Nilsen e Malin T. Wiik
Attrezzeria: Jarle Staff, Atelier Renato,
Måneproduksjoner Designer e tecnico luci: Joakim Johansen
Effetti sonori: Jonas Bjerketvedt, Karivold FIlm
Prodotto da Studium Actoris con il supporto di: Ministero della Cultura Norvegese, Comune di Fredrikstad, Regione Østfold, Fondo per il Suono e l’Immagine, Fondo degli Artisti Norvegesi.
LOST ANGELS – dove angeli ed uomini s’incontrano
Uno spettacolo senza parole il cui testo sono le azioni degli attori e le situazioni da loro create.
La storia di due anime che si incontrano per un curioso accidente e si ‘rincorrono’ tra cielo e terra, è raccontata da una drammaturgia rigorosa che avuto come obbiettivo trovare la giusta armonia tra comicità e dramma, in una angelica e umana commedia in grado di coinvolgere il pubblico di ogni età e di ogni paese.
Partiti dallo spunto del film di Wim Wenders ‘Il Cielo sopra Berlino’, e accompagnati nel viaggio dal testo di G. Mallasz ‘Dialoghi con l’ Angelo’, attori e regista hanno sviluppato il tema e inventato una storia attraverso un lavoro di improvvisazioni e di gioco, in cui hanno riversato tutta la loro esperienza di teatro: dal teatro di ricerca, allo slapstick, al linguaggio della Commedia dell’ Arte, alla prosa tratta dalla letteratura.
Lost Angels è la 20a ‘creazione’ di Studium Actoris in altrettanti anni di attività.
Insieme al regista Enrico Bonavera, la compagnia ha creato uno spettacolo che accompagna il pubblico in un carosello di sentimenti e sensazioni, ricordandogli che la vita non è solo rosa e fiori, neanche per un angelo!
PHYSICAL ACTING
PHYSICAL ACTING
training per l’attore organico
Laboratorio
Condotto da ENRICO BONAVERA
in collaborazione con Christian Zecca
PHYSICAL ACTING – training per l’attore organico.
In collaborazione con Christian Zecca
Il laboratorio parte da un concetto fondamentale: l’attore in scena non si muove: è.
E l’attore è quando è insieme corpo, mente e spirito.
Acquisendo consapevolezza di sé l’attore diventa un “attore organico”, presente con tutto se stesso, qui ed ora.
Cambia la qualità della propria energia.
Modifica la sua “presenza scenica”.
Assomiglia ad un uomo che cammina sospeso su di un filo senza alcuna protezione.
E’ precisione senza sforzo, ma anche senza automatismo, poiché la sua mente non vaga nel disimpegno.
Egli È.
E Ciò che fa diventa azione consapevole, azione illuminata dall’intenzione, benedetta dalla volontà.
Quando di un attore si nota il movimento e non la necessità di esistere totalmente sulla scena siamo di fronte a un cattivo attore, o a un altro tipo di performer.
Il nostro laboratorio parte dal corpo e dalle sue leggi perché il corpo è la “terra”, la “radice”, la “sostanza”.
Senza un corpo fisico nessuna energia può influenzare la materia.
Senza un corpo consapevole nessuna “attività” potrà mai trasformarsi in “azione”.
Il corpo non mente.
Dove la mente inganna con i suoi veli, il corpo rivela.
Leggere le intenzioni del corpo equivale a prevedere il futuro. L’attore consapevole del proprio corpo-mente non lavora seguendo le leggi della rappresentazione, ma quelle più antiche e segrete dell’evocazione.
Diventa “attore-sciamano”.
Lavorare sul corpo è per estensione anche lavorare sulla voce.
Una volta che si genera in noi un’intenzione, possiamo (attraverso la volontà) espanderla nello spazio con un gesto andando a toccare un’altra persona, ma anche con un suono.
La voce tocca fisicamente gli astanti facendo vibrare il loro timpano.
Dopo aver imparato a viaggiare nello spazio attraverso l’uso del corpo e della voce, impareremo a viaggiare nel tempo attraverso il ricordo e l’intenzione.
Le leggi che sostengono la dialettica del corpo sono le stesse di quelle della voce ed entrambe sono soggette alle prime due regole fondamentali: l’attesa e l’ ascolto.
Un lavoro di formazione per l’arte dell’attore non può che partire da questi princìpi. Non occorre un grande lavoro tecnico per esistere sulla scena. Ma occorre un grande lavoro per esserne consapevoli sempre e per relazionarsi in maniera fertile con le diverse coordinate della scena: spazio, scene, compagni, pubblico.
Il corpo è quindi strumento e ‘porta’.
Strumento di consapevolezza e di linguaggio.
Porta dell’archivio personale di memorie, esperienze, sensazioni, associazioni fantastiche, sana follia.
Il laboratorio, attraverso un ‘training’ che parte da alcuni esercizi di biomeccanica e di acrobatica al suolo, dallo studio di azioni fisiche di base (spingere, tirare, separare, stringere, lanciare, colpire, parare), si propone di costruire monologhi e dialoghi in cui voce, corpo e testo trovano una armonica collaborazione su un piano meta testuale.
Quale è l’obbiettivo finale?
Contribuire alla formazione di un attore che non faccia esibizione delle proprie abilità, ma che si ‘rassegni’ a fare di sé un veicolo di emozione e di pensiero.
L’attore – veicolo sarà strumento consapevole dell’energia.
Collegato all’energia, nulla più gli sarà precluso.
scheda tecnica – Physical acting
SCHEDA TECNICA
PHYSICAL ACTING
Sala vuota o palestra, possibilmente con pavimento in legno, riscaldata, (se in inverno) dotata di servizi igienici e spogliatoio.
Le dimensioni dello spazio sono da verificarsi in relazione al numero di partecipanti.
Due prese di corrente.
scheda tecnica – Vendi la luna
SCHEDA TECNICA
VENDI LA LUNA
Il laboratorio necessita di una sala priva di ingombri e, possibilmente, con una pedana min, 2×3
Il numero di partecipanti non può superare il numero di 12
‘VENDI LA LUNA’ può essere realizzato in sessioni diverse:
– week end in ‘full immersion’
– 5 giorni x 4 ore di lavoro giornaliere.
VENDI LA LUNA
VENDI LA LUNA
L’ Improvvisazione di piazza “versus Comoedia”
Laboratorio
Condotto da ENRICO BONAVERA
“VENDI LA LUNA” è una proposta di laboratorio risultato di una personale ricerca ‘sul campo’ iniziata molti anni fa e strutturatasi in un originale metodo didattico.
Esso propone lo studio e la pratica dell’ improvvisazione verbale ‘di piazza’, quel tipo di performance che era realizzata dai dai cosiddetti ‘Ciarlatani’.
Essi praticavano un mestiere che, come per gli artisti del circo, veniva trasmesso da padre a figlio o da maestro a ‘garzone’; si apprendeva ‘a bottega’ e in maniera rigorosa perché dal successo della vendita dipendeva direttamente la loro sopravvivenza.
Un mestiere in estinzione, ma le cui strategie si possono ancora oggi riconoscere nelle performances dei predicatori, degli avvocati, dei politici. Le medesime tecniche – ed ecco perciò il nostro interesse – venivano utilizzate da quegli attori della Commedia dell’ Arte, che erano in grado di strutturare “all’ improvviso” i loro dialoghi e i loro monologhi sulla scena.
Partendo dalla affabulazione in gruppo, i partecipanti scoprono e praticano le varie ‘dialettiche’ – verbale, spaziale, energetica e di relazione col pubblico – che, costituendo un metalinguaggio, sono una griglia su cui l’ attore può strutturare la sua performance, e trasformare il discorso in ‘parola agita’, in grado di prendere l’attenzione del pubblico, per coinvolgerlo e affascinarlo.
In diverse occasioni ‘Vendi la Luna’ ha visto anche la partecipazione contemporanea di persone provenienti da diverse parti di Europa, chiamate ad improvvisare insieme usando la loro lingua nazionale o il loro dialetto.
E’ sempre un momento di grande stupore scoprire come tedeschi, inglesi, spagnoli, francesi, israeliani e italiani possano portare avanti insieme la narrazione di una fiaba senza alcuna difficoltà!
Presentato la prima volta al Festival di Montalcino nel 1988, il frutto di questa ricerca è diventato laboratorio alla Scuola di Recitazione del Teatro Stabile di Genova, a Prima del Teatro Scuola Europea di S. Miniato di Pisa, a Universo Teatro Festival di Benevento, e corollario dei miei seminari sulla Commedia dell’ Arte.
E’ stato infine argomento centrale del mio corso di Drammaturgia dell’ Attore al DAMS di Imperia dal 2004 al 2008.
Il programma prevede:
– Esercizi sui livelli di tensione fisica
– Esercizi sulla relazione corpo/ritmo
– Esercizi sull’ emissione e l’ appoggio vocale
– Narrazione di fiabe, a ‘coro’, a gruppo, singole
– La piazza del mercato : Vendita individuale di oggetti
– Vendita e Affabulazione a coppie
– I diversi tipi di relazione nella ‘coppia’: conflitto, collaborazione, sabotaggio.
– Studio di scene di affabulazione da Canovacci della Commedia dell’ Arte
scheda tecnica – Arlecchino e i suoi segreti
SCHEDA TECNICA
ARLECCHINO E I SUOI SEGRETI
Sono richiesti:
Una sala senza ingombri (palestra) con servizi igienici e possibilmente uno spogliatoio.
Due quinte mobili.
Cinque specchi
Un lettore CD amplificato
Il numero di partecipanti non deve superare le 15 persone.
Sono consentiti uditori
L’ orario di lavoro viene concordato con gli organizzatori.
Per un week end intensivo si intendono 16 ore di lavoro complessive.
ARLECCHINO E I SUOI SEGRETI
ARLECCHINO E I SUOI SEGRETI
Laboratorio sulla Commedia dell’ Arte Condotto da ENRICO BONAVERA
La Commedia dell’ Arte è stata fondamentale per la nascita e l’ evoluzione del teatro professionistico in Europa e per lo sviluppo dell’ arte drammaturgica di grandi autori quali Shakespeare, Moliere, Lope de Vega, Goldoni.
Nonostante ogni volta ci si interroghi sulla sua morte o sulla sua sopravvivenza, sul senso della sua riproposizione, su ciò che è verità o ciò che è menzogna, sulla differenza tra commedia e farsa, ogni laboratorio è un emozionante viaggio nella storia europea e nella cultura italiana, riscoperte attraverso un coinvolgente lavoro sulla persona e sui suoi mezzi espressivi.
Essa, con il suo lavoro sui Tipi, sull’ espressività del corpo, sulla maschera e sulla microdrammaturgia, è una sensazionale occasione di formazione dell’ attore. Lo educa infatti a coniugare realismo e artificio, il gesto ‘naturale’ con il linguaggio espressivo della maschera, a trasformare il gioco creativo in comprensione e divertimento per il pubblico.
Il corso che proponiamo, progettato per un week end intensivo o per cicli di cinque o dieci incontri, è sempre strutturato secondo quattro punti:
apprendimento,
scoperta e creazione,
montaggio,
dimostrazione aperta.
Dopo un primo momento propedeutico con esercizi sul linguaggio del corpo – le diverse articolazioni e il loro uso espressivo, i diversi sistemi del corpo umano e la loro interazione in livelli di tensione fisica – il laboratorio segue il seguente programma:
IL REALISMO STILIZZATO
Introduzione: funzionalità della stilizzazione in relazione con il repertorio, il pubblico, le maschere
Studio del realismo stilizzato attraverso la composizione di brevi scene individuali e a coppie
I TIPI FISSI:
Presentazione e studio dei personaggi tradizionali:
I Padroni : Dottore, Pantalone, Capitano
I Servitori : Primo e Secondo Zanni, Brighella, Pulcinella, Arlecchino, la Servetta
Gli Innamorati
Mondo comportamentale, psicologia, relazioni sociali, postura, andatura, gestualità, repertorio
LA MASCHERA: Presentazione storica. Lettura del volto/maschera
Indagine personale e scoperta. Dalla ‘visione’ alla pragmatica.
Tecniche di base : il ‘riporto’, lo shock.
Maschera e luce. Maschera e ritmo.
L’ IMPROVVISAZIONE
Leggi di base di una improvvisazione
Esercizi sul ‘metalinguaggio’.
L’ improvvisazione di ‘ruolo’
La Commedia in ‘tre minuti’.
Il Canovaccio : scene.
Il Corso prevede inoltre una introduzione storica, corredata da immagini e ascolto di brani musicali del repertorio barocco.